Clic, foto: siamo a Casa Azzurri
Il centro culturale “Rotunda” è il classico palazzone dell’est; massiccio, a tratti imponente, addobbato di azzurro con un alberello fuori stagione vestito a festa per una manifestazione sentita da tutta la Polonia.
L’Italia c’è; per rubare la battuta ad un famoso telecronista, il sottoscritto un po’ meno. La sveglia all’alba, il viaggio in aereo, il susseguente vortice cracoviano fatto di trasferimento lampo alla Casa degli azzurri con stadio d’allenamento di fronte.
Accogliente come un focolare italico, impreziosito da sponsor, via vai di addetti ai lavori e staff di turno; illuminato dai graziosi sorrisi delle hostess, un bel mix di bellezze italiche e polacche. Le due sale conferenze ospitano i giocatori contemporaneamente, manco fosse un turno di campionato giocato alle 15 della domenica. La “main room” è ricavata da una sala cinematografica/teatrale; le telecamere sono posizionate in alto. Ed il sottoscritto di conseguenza, si adegua. La lunga attesa prima dell’arrivo di Thiago Motta: clic, l’iphone amico. Foto fatta. Prima istantanea di un’avventura tutta da scrivere. Con occhiaie annesse. Il mio marchio di fabbrica, forse da anni. Ma poco importa. Aspetto. Dieci minuti, poi venti, diventano trenta e un’ora abbondante alla fine. Thiago c’è, l’Italia pure (più di due ore di allenamento), io un po’ meno. Non mi sono allenato (cercherà di farlo, il più possibile, la mia mente) ma la condizione crescerà, con il passare dei giorni; con la lecita speranza che possa essere lo stesso anche per gli azzurri, a 48 ore dal debutto di Danzica.