Polonia - Grecia 1-1, un punto a testa e tanti rimpianti
LE FORMAZIONI – Per l’esordio a Euro 2012 i padroni di casa polacchi puntano su un 4-2-3-1 con Rybus e Błaszczykowski sugli esterni d’attacco, e Obreniak libero di svariare dietro l’unica punta Lewandowski. Cerniera di centrocampo composta da Murawski e Polanski, retroguardia a quattro con il motorino Piszczek a destra pronto a far danni. La Grecia risponde con un 4-3-3 che diventa 4-5-1 in fase di non possesso, con Ninis e Samaras che fanno un gran lavoro sugli esterni. Gekas è l’unico vero terminale offensivo, dietro Santos si affida all’esperienza di Papadopoulos e Papastathopoulos. A centrocampo le chiavi della squadra sono affidate al veterano Karagounis.
AVVIO SPRINT POLACCO – Nelle previsioni della vigilia la squadra di Smuda avrebbe dovuto fare affidamento sulla colonna portante di destra e del Borussia Dortmund formata da Piszczek e Błaszczykowski, oltre che sulla punta Robert Lewandowski. I tre fin da subito non deludono le attese. E’ proprio da lì che arrivano i maggiori pericoli per la Grecia in avvio di partita. Già al 4’ sugli sviluppi di un’azione dalla destra Murawski costringe Chalkias al primo intervento di giornata. Anche la posizione di Obraniak, che svaria su tutto il fronte d’attacco, mette in crisi la retroguardia ellenica. Soprattutto quando duetta con Błaszczykowski la Polonia sa far male. Al 12’ proprio quest’ultimo va alla conclusione – seppur piuttosto sbilenca – mentre al 14’ l’affondo di Piszczek non trova la deviazione di testa vincente di Lewandowski proprio di un soffio.
LEWANDOWSKI NON PERDONA – Il secondo pallone giocabile che capita sui piedi dell’attaccante del Borussia tuttavia è letale per la Grecia. Il traversone dalla corsia destra di Błaszczykowski viene bucato clamorosamente dal portiere Chalkias, che spiana la strada alla schiacciata vincente di testa di Lewandowski. La rete subita non sveglia gli ospiti, incapaci di avanzare il baricentro d’attacco. La manovra greca è poi lenta e compassata, favorendo il compito della retroguardia polacca e il conseguente contropiede degli uomini di Smuda. Proprio in una di queste ripartenze al 44’ Avraam Papastathopoulos, già ammonito, ferma irregolarmente Murawski e si vede sventolare in faccia il cartellino rosso.
PROVVIDENZA SALPINGIDIS – Proprio in questa situazione ai limiti del disperato la Grecia riesce a tirare fuori il suo orgoglio: sotto di un uomo e di un gol Santos azzecca la mossa che gli permetterà di rientrare in partita, sostituendo l’evanescente Ninis con il concreto, anzi concretissimo Salpingidis. E’ un altro errore di un portiere – questa volta Szczesny – a spianare la strada alla rete avversaria. Su un cross di Torosidis dalla destra il portiere dell’Arsenal esce fuori tempo, permettendo al ‘deus ex machina’ Salpingidis di segnare facilmente a porta vuota il gol più facile che ci sia. La Polonia si sveglia bruscamente da un sogno, rivelandosi incapace di gestire il risultato per di più in superiorità numerica. La squadra di Smuda accusa al colpo e non riesce più a presentarsi dalle parti di Chalkias con una certa pericolosità.
RIMPIANTO GRECO – Anzi è proprio la Grecia ad avere le occasioni più nitide nella ripresa. Al 62’ Samaras su un lancio illuminante di Karagounis perde l’attimo buono per concludere e si avventa in uno scordinato tentativo di sinistro che non crea problemi, ma è al 68’ che gli uomini di Santos sciupano la più ghiotta delle possibilità. Un lancio dalle retrovia trova impreparata la retroguardia polacca, Salpingidis – ancora lui – viene fermato irregolarmente da Szczesny, che viene espulso. A questo punto però entra in campo l’altro eroe di giornata, il portiere del Psv Tyton: l’estremo difensore polacco si allunga a freddo sul rigore di Karagounis, lasciando la sua nazione in partita e ancora in corsa per la qualificazione ai quarti.
TRIPLICE FISCHIO – Gara dai due volti difficile da interpretare: Polonia bella e pimpante nel primo tempo, ma incapace di gestire la partita nella ripresa. Il calo psicologico e fisico dei padroni di casa ha spianato infatti la strada alla rimonta greca, piuttosto sterile nel primo tempo ma coriacea e grintosa nella ripresa. Un punto a testa che permette a entrambe le squadre di poter ancora sperare nella qualificazione, ma che sicuramente non soddisfa i due tecnici che avranno molto da lavorare.