Lo Zar non abdìca il trono. Doppio Sheva e l'Ucraina batte la Svezia
Ai tifosi del Milan più passionali probabilmente sarà anche scesa la lacrimuccia. Shevchenko contro ibrahimovic. Passato e presente rossonero a confronto ed entrambi in gol. Ucraina-Svezia è questo ma anche e soprattutto una sfida importante tra le outsider del Girone D di Euro 2012. Termina 2-1 per l'Ucraina, tra ricordi ed emozioni. A fare da padroni nel prato ucraino i due cuori milanisti, nel cuore e nella mente di tutti i rossoneri.
L'inizio non è certo un elogio allo spettacolo e al bel gioco. Le due squadre si studiano, l'Ucraina è più propositiva ma fatica a pungere. La Svezia non ne approfitta, serve il guizzo individuale. Detto-fatto, al 16' ci prova Ibra, il cui cross però non viene intercettato da nessuno e fa respirare la difesa ucraina. Dopo sette giri d'orologio ci prova Shevchenko. Numero 7 e squadra sulle spalle, riceve palla e da posizione angolata - a destra- avanza, supera Granqvist ma calcia male e il diagonale finisce fuori senza creare alcun pericolo alla retroguardia svedese. A neutralizzare i perigli svedesi invece è Pyatov al 30', quando Rosenberg calcia dalla distanza e impegna il portiere della squadra ospite, bravo a respingere la conclusione. Al 38' invece ci prova Ibra. L'attaccante svedese riceve palla e da sinistra va a botta sicura con un colpo di testa che illude tutti e finisce sul secondo palo. Tra la disperazione sua e dei compagni. Ma l'appuntamento con il gol è solo rimandato. Perché basta attendere la fine del primo tempo e i sei minuti seguenti. Lo svedese riceve palla, approfitta di una disattenzione difensiva e porta, spinge in porta la sfera e sigla la rete del vantaggio. Tuttavia la gioia dura poco. Appena sei minuti. A spegnere il giubilo di Ibrahimovic, scherzi del destino - lo avevamo detto, che sarebbe stata la loro partita - ci pensa Shevchenko. Yarmolenko confeziona un cross da destra, l'ex Milan salta in cielo, colpisce di testa e sigla la rete del pari. E al 61' ci pensa ancora a lui. Il copione è quasi uguale, riceve palla da destra, gioca d'anticipo - guarda caso - su Ibrahimovic e di testa insacca il 2-1.
La partita cala d'intensità e ritmo. A risvegliarla ci prova Ibra con un tiro al volo dal limite dell'area. La difesa ucraina risponde presente e neutralizza. Due gol per inaugurare l'Europeo. Due gol per ricordare di che pasta è fatto. Poi l'uscita di scena, tra gli applausi. All'81' Shevchenko lascia il posto a Milevskiy, che timbra il cartellino ma non accenna a pungere. I minuti scorrono, la fine della partita s'avvicina. E quando il direttore di gara, al 93', soffia tre volte sul fischietto, il popolo di casa fa festa e ricorda che lo Zar è ancora lì e non ha voglia di fermarsi. Ci sono ancora delle belle pagine di storia da scrivere. Non è tempo di abdicare il trono.