I precedenti delle gare di oggi: 13 giugno
Danimarca-Portogallo
Solo nel 2006, a 40 anni dal primo faccia a faccia, la Danimarca è riuscita ad avere la meglio sul Portogallo. Da allora però i ruoli si sono invertiti, perché in cinque incontri i lusitani sono riusciti a vincere una sola volta, collezionando tre sconfitte. Sono le fasi di qualificazione ad aver messo di fronte più spesso queste due nazionali, buon ultimo il doppio confronto nel cammino verso questo Europeo. Il Portogallo si è imposto per tre a uno in casa, salvo perdere per due a uno a Copenaghen ed essere così costretto allo spareggio contro la Bosnia. Andò meglio nelle qualificazioni per l’Europeo del 1972, con un doppio successo grazie anche agli ultimi fuochi di Eusébio. Ultimi fuochi non sufficienti per passare il turno, però, perché il Belgio si rivelerà troppo forte. C’è anche un precedente per quanto riguarda le fasi finali degli Europei, e risale all’edizione inglese del 1996. A Sheffield la Danimarca, che è campione in carica, passa in vantaggio con Brian Laudrup, ma si fa raggiungere da Sá Pinto a inizio ripresa. Un pareggio decisivo per il primo posto dei portoghesi e per l’eliminazione degli scandinavi, preceduti anche dalla Croazia. Non mancano anche i precedenti “mondiali”, entrambi relativi alle qualificazioni. Nel cammino per Argentina 78 le due squadre si ritrovano a fare da vallette alla Polonia, al massimo del suo splendore e irraggiungibile per loro. La sfida per il secondo posto la fa sua il Portogallo, che vince sia all’andata che al ritorno. Festeggeranno assieme, invece, nel cammino verso il mondiale sudafricano. Anche se il Portogallo dovrà faticare un po’ di più. Battuti a domicilio da una rete allo scadere di Daniel Jensen, centrocampista visto quest’anno, molto poco in realtà, con la maglia del Novara, i lusitani conquisteranno il secondo posto grazie al pareggio di Copenaghen, colto in extremis da Liédson. Beffata così la Svezia, il pass per il Sudafrica passerà poi dallo spareggio con la Bosnia, ormai una sorta di portinaia delle fasi finali, per Cristiano Ronaldo e compagni.
Germania-Olanda
Dici Germania-Olanda e la mente corre immediatamente agli anni Settanta. Anni rivoluzionari non solo per il calcio, ma che nel calcio videro proprio queste due scuole scontrarsi a tutti i livelli, sia di nazionali che di club, per il predominio del continente. Ajax e Bayern Monaco si danno il cambio come padrone della Coppa dei Campioni, con tre vittorie consecutive a testa, ma alla fine a stabilire chi avrà la meglio è la finale mondiale del 1974. Vince la Germania, grazie all’istinto del gol del suo bomber Gerd Müller. I tedeschi, che avevano fatto loro il Campionato Europeo di due anni prima, si aggiudicheranno dunque la sfida del palmares, ma all’Olanda resterà sempre il primo posto nell’immaginario collettivo, come la squadra creatrice di un calcio nuovo. La finale di Monaco è la prima gara ufficiale tra le due squadre, ma certo non la prima in assoluto, visto che la storia dei confronti tra tedeschi e olandesi affonda le radici fino al 1910 e vede questi ultimi imbattuti nelle prime sei gare, fino al 1924. Dopo, invece, sono ben sei le volte nelle quali incroceranno i tacchetti in una fase finale di un torneo internazionale. A partire dai mondiali di quattro anni dopo, quando l’Olanda si prese la rivincita eliminando i rivali nel secondo girone, grazie al pareggio colto in extremis da René van de Kerkhof. L’ultimo confronto “mondiale” risale invece al 1990, un altro momento in cui le due scuole erano ai vertici, la Germania come vicecampione del mondo e l’Olanda come campione d’Europa. Si affrontano già nel girone di qualificazione, limitandosi a due pareggi e rimandando tutto alla fase finale. L’ora della verità scocca agli ottavi di finale, a San Siro, col successo tedesco per due a uno, ma soprattutto col brutto scambio di colpi proibiti tra Völler e Rijkaard, espulsi entrambi dopo venti minuti. La Germania andrà poi a vincere il titolo, una tradizione rispettata anche all’Europeo del 1980, sempre in Italia. Allora, nel girone iniziale, i tedeschi vinsero per tre a due, con tripletta di uno scatenato Allofs. Successo fondamentale per guadagnarsi la finale, poi vinta contro il Belgio. Evidentemente incontrare l’Olanda porta fortuna alla Germania, ma esistono delle eccezioni. La più importante, dal punto di vista Orange, è la semifinale dell’Europeo del 1988, con la tanto attesa vendetta che si consuma ad Amburgo con la rete decisiva di Van Basten e che lancia gli uomini di Michels verso la vittoriosa finale contro l’Unione Sovietica. Quattro anni dopo la replica, tre a uno olandese che vale solo il primo posto del girone, visto che entrambe erano già qualificate. In questo caso, però, alla fine riderà solo la Danimarca, capace di batterle una dopo l’altra nella sua cavalcata trionfale. Infine, ultimo confronto, sempre in un girone europeo, ma nel 2004. La più brutta Germania degli ultimi 40 anni strappa un pareggio ai rivali, ma finirà per essere eliminata al primo turno, senza riuscire a battere nemmeno la Lettonia.