I precedenti delle gare di oggi: 17 giugno

I precedenti delle gare di oggi: 17 giugnoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 17 giugno 2012, 16:30News
di Oreste Giannetta

Olanda-Portogallo
Nessun confronto fino al 1990, e poi ben dieci sfide in meno di 20 anni. Nell’ottobre di quell’anno, infatti, Portogallo e Olanda iniziano il loro cammino di qualificazione agli europei di due anni dopo. A Porto decide Rui Águas, attaccante che poi chiuse mestamente una buona carriera, con la maglia della Reggiana. A lungo andare, però, l’Olanda si dimostra superiore, guadagnandosi il pass per la Svezia con la vittoria nella gara di ritorno, firmata da Richard Witschge, giovane centrocampista che poi troverà spazio anche nel Barcellona “olandese” di Johann Cruijff. Incredibile, ma vero, quella resta a oggi l’unica vittoria dell’Olanda sul Portogallo. Da allora, per gli Orange, solo tante delusioni. A partire dalle qualificazioni per i mondiali asiatici del 2002, clamorosamente toppate col terzo posto nel girone dietro al Portogallo, appunto, e all’Irlanda. Decisiva la sconfitta subita a Rotterdam e firmata da Sergio Conceição e Pauleta. Ma anche nelle fasi finali, gli ultimi anni sono stati sempre a favore dei lusitani. Nell’Europeo del 2004, anche sfruttando il fattore campo, si imposero a Lisbona per due a uno, con rete decisiva di uno scatenato Maniche. Due anni dopo, in Germania, fu ancora Maniche a regalare i quarti di finale ai suoi e l’ennesima delusione agli olandesi. Vero è che nemmeno ai portoghesi queste sfide permettono di gioire pienamente. Nel 2004 arrivò poi la beffa finale apparecchiata dalla Grecia, mentre nel 2006 il cammino si fermò in semifinale, di fronte al calcio di rigore di Zidane.

Germania-Danimarca
La storia delle sfide tra Germania e Danimarca sta per compiere un secolo. Il primo appuntamento è fissato infatti per l’ottobre del 1912 e, come i due successivi, vede vittoriosi gli scandinavi. La Germania dovrà attendere il 1928 per festeggiare la prima vittoria e, a conferma di quanto sia ostico l’avversario, c’è anche il fatto che è dal 1996 che non riesce ad avere la meglio. Dal due a zero di Monaco in amichevole, infatti, sono arrivate due sconfitte, una pesante perché casalinga, e un pareggio. Il bilancio è negativo anche se si tiene conto solo delle gare disputate in tornei ufficiali. Sono tre, tutte giocate a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta, con due vittorie danesi e una tedesca. Al mondiale del 1986 la Danimarca arriva da perfetta outsider, essendo al debutto nel torneo iridato. Eppure supera la Scozia, travolge l’Uruguay e, già qualificata, si toglie lo sfizio di battere anche la Germania Ovest col rigore di Jesper Olsen, guizzante aletta del Manchester United, e il sigillo di John Eriksen, prolifico attaccante che però non riuscirà mai a ottenere un ingaggio più prestigioso di quello offertogli dal Feyenoord. I tedeschi, nonostante la sconfitta, riusciranno comunque a piazzarsi tra le migliori seconde dei gironi, arrivando poi fino alla finale. I danesi, invece, si scioglieranno sotto il sole messicano, venendo battuti nettamente dalla Spagna. Per la vendetta, la Germania ha bisogno di attendere due anni e il pubblico amico di Gelsenkirchen. Parliamo del girone di Euro 88, quello dominato da tedeschi e italiani, con la Danimarca a fare da punching ball, prima di tornare a casa con zero punti in saccoccia. Klinsmann e Thon firmano un due a zero che si rivelerà decisivo per la differenza reti, perché nel frattempo gli azzurri vincono solo uno a zero e devono accontentarsi del secondo posto. Difficilmente sarebbe cambiato qualcosa, visto che alla fine l’Olanda si rivelerà avversario troppo forte per tutti. La resa dei conti tra le due squadre arriva quattro anni dopo nell’occasione più importante, la finale dell’Euro 92 giocato in Svezia. La Germania ci arriva da campione del mondo, la Danimarca da ripescata al posto della Jugoslavia. Sembra difficile ipotizzare un finale che non preveda i tedeschi in festa per la vittoria del loro terzo titolo continentale. Invece, due contropiedi perfetti finalizzati da John Jensen e da Kim Vilfort, regalano a un Paese intero la gioia più grande e più inattesa che ci si potesse immaginare.