I precedenti di Inghilterra-Italia
Dopo dieci anni torna una sfida che ha creato eroi e regalato emozioni. L’Inghilterra non è più l’ostacolo insuperabile dei primi decenni del secolo scorso e, anzi, dal 1980 a oggi ha vinto una sola volta, perdendo in sei occasioni. Tre decenni nei quali la bilancia si è capovolta. Tre decenni come quelli occorsi agli azzurri per conquistare la loro prima vittoria. L’Italia era partita bene, al cospetto dei “maestri”. Nel 1933 la forte squadra di Vittorio Pozzo, che l’anno dopo avrebbe vinto il campionato del mondo, riuscì a strappare un pareggio ai bianchi, appena affidati a Herbert Chapman, leggendario coach dell’Arsenal. L’anno dopo, a novembre, i freschi campioni del mondo resero la visita e divennero i “Leoni di Highbury”. Al primo minuto Luisito Monti dovette lasciare il campo col piede rotto. Gli inglesi, composti per sette undicesimi da giocatori dei Gunners, persero momentaneamente il capitano Hapgood, costretto a curarsi il naso rotto, ma dilagarono. Il portiere Ceresoli, dell’Ambrosiana, parò un rigore, per poi cedere tre volte in un quarto d’ora, alla doppietta di Eric Brook, protagonista nel primo titolo nazionale del Manchester City, e al sigillo del debuttante Ted Drake, recordman di gol in una partita e in una stagione con la maglia dell’Arsenal. A quel punto, in dieci contro undici e con già tre gol al passivo, la goleada epocale sembrava inevitabile. Invece gli azzurri si compattarono, non disdegnando colpi proibiti, chiudendo senza altre reti al passivo il primo tempo e sfiorando l’incredibile rimonta nella ripresa, con la doppietta di Giuseppe Meazza. Una sconfitta dal sapore di vittoria, con applausi da parte del pubblico e della stampa d’oltremanica. Altra data importante è il 1948. I due Paesi sono usciti dalla guerra con esiti opposti e i “vincitori” inglesi lo sono anche sul campo. Quattro a zero al Comunale di Torino con Stan Mortensen che apre le marcature con un gol alla… Mortensen appunto, un tiro quasi dal fondo che sorprende il portiere Bacigalupo e consegna alla storia l’autore, da quel giorno sinonimo di gol da posizione impossibile. Il 1973 è invece l’anno della svolta. A giugno, sempre a Torino, gli uomini di Valcareggi conquistano la prima, storica, vittoria nella gara che festeggia i 75 anni della FIGC. Segnano Anastasi e Capello. A novembre si rende la visita e ancora Capello, a quattro minuti dal termine, firma il gol che vale il primo successo in terra inglese. Il passaggio dall’infanzia alla maturità calcistica del nostro calcio è completato, anche se il successivo mondiale si tramuterà in un fallimento. Dagli anni Settanta iniziano anche le sfide ufficiali, a partire dalle qualificazioni per i mondiali argentini del 1978 nelle quali nasce la generazione “mundial” di Bearzot. L’Italia conquista infatti il primo posto, eliminando gli ormai ex maestri, battuti a Roma con le reti di Antognoni e Bettega e inutilmente vittoriosi a Wembley, sempre per due a zero, quando sarebbero serviti altri quattro gol di scarto per superare la differenza reti italiana. Gli inglesi si vendicano 20 anni dopo, costringendo al secondo posto e allo spareggio con la Russia l’Italia di Cesare Maldini, che pure era riuscita a vincere nuovamente a Wembley, stavolta col gol di Zola, per poi farsi rimontare in classifica e non andare oltre al pareggio a reti inviolate a Roma. Nel mezzo, due vittorie in fasi finali, entrambe disputate proprio in Italia. Agli Europei del 1980 gli azzurri, che dal pubblico di casa ricevono più fischi che applausi, per via dello scandalo scommesse, si impongono con una rete in extremis di Tardelli, ma si faranno scappare la finale non battendo il Belgio. Dieci anni dopo, invece, la delusione era arrivata prima per entrambe le squadre, battute in semifinale mondiale da Argentina e Germania Ovest. A Bari va in scena la finalina per il terzo posto, utile soprattutto a Schillaci, per conquistare il titolo di capocannoniere in solitaria, segnando su rigore il definitivo due a uno dopo il botta e risposta tra Roberto Baggio e David Platt. L’ultima vittoria inglese risale al 1997, al Torneo di Francia, organizzato dalla federazione transalpina per prepararsi al mondiale dell’anno dopo. I bianchi lo fanno loro iniziando col piede giusto contro l’Italia, sconfitta con le reti di Ian Wright e di Paul Scholes, al suo primo centro in nazionale. Come detto all’inizio, è l’unica vittoria inglese degli ultimi 30 anni, mentre gli azzurri hanno conquistato l’intera posta nelle ultime due amichevoli disputate nel 2000 e nel 2002. Nel primo caso, al Delle Alpi, decide Gattuso. Nel secondo, a Leeds e dunque terzo successo in trasferta per gli italiani, il protagonista è Montella, con una doppietta che ribalta l’iniziale vantaggio di Robbie Fowler. Tradizione dalla nostra come con la Spagna, dunque. Speriamo che anche in questo caso possa essere confermata.