L'Italia con gli occhi della tigre: colazione, musica... e scaramanzie. Per una notte da colorare d'azzurro
Il clima è mite, ma il cuore batte forte. Stasera c'è un Europeo da conquistare. Gli azzurri si svegliano e hanno gli occhi della tigre, la tensione a mille. I battiti accelerati. Perché l'impegno di questa sera è di quelli che capitano una volta ogni quattro anni. E se un Europeo non lo vinci dal 1968 allora, capisci che la voglia di mettere in bacheca la coppa è tanta. Tantissima.
Per qualcuno è una novità, per altri - come Buffon e Pirlo - una conferma dopo il Mondiale del 2006. Tanta l'adrenalina in corpo, dai titolarissimi alle riserve. Forse i più utili al gruppo sono proprio i comprimari. I vari Sirigu e Borini. Nessuno ne parla, ma al di là di quel rettangolo verde pronto a far piangere - di gioia o di tristezza, lo scopriremo stasera - milioni di italiani, c'è un gruppo forte, unito e teso. Tutti con gli occhi della tigre.
Qualcuno ha già dato vita alle proprie scaramanzie. Dal braccialetto portafortuna colorato inevitabilmente d'azzurro (singolare quello di un altro giocatore, colorato di rosa e nero, pur non militando nel Palermo), alla musica - datata o contemporanea, dipende dalle simpatie - da ascoltare in rigoroso silenzio. Ognuno con le proprie cuffie (è stata scherzosamente vietata, da qualcuno, ad Antonio Nocerino la musica napoletana), ognuno con i propri riti scaramantici. Perché il calcio è anche scaramanzia, più o meno nascosta. Colazione, musica nelle orecchie, silenzio di tensione e forse anche un po' di paura. Questo è il gruppo azzurro, dieci ore prima della finale. Per gioire in Europa quarantaquattro anni dopo.
Ah, a proposito di scaramanzie: l'ultimo Europeo vinto dall'Italia, dicevamo, risale al 1968. Quattro anni prima lo vinse la Spagna. E, indovinate un po', nel 2008, chi ha portato a casa la coppa? Il cielo di Kiev, oggi, anche di notte, vuol colorarsi d'azzurro...