Buffon, libertà di pensiero ma non a senso unico
Gigi Buffon fa parlare di sé e stavolta non per una grande parata o per aver neutralizzato un rigore. Il portiere della Juve e della Nazionale, nonché capitano azzurro, si è presentato in conferenza stampa attaccando i giornalisti, colpevoli secondo lui di aver strumentalizzato le sue dichiarazioni relative al calcioscommesse. Il Gigi nazionale ha così sentenziato: "Non possono dire quello che cuore e mente realmente mi farebbero dire, ed ho avuto l'ennesima conferma di tutto ciò. Persone perbene, che non hanno scheletri nell'armadio non possono affermare il proprio pensiero. Vabbè il mondo sta andando così e aggiungo che sta andando male. Resto dell'idea che la prima cosa da preservare sia la democrazia e la libertà di pensiero degli altri. Nella vita bisogna prendersi le responsabilità, ed io me le sono sempre prese. E poi da gente come voi mi tocca sentire le paternali...". Non contento l'estremo difensore azzurro ha rincarato la dose: "Io non devo affermare quello che volete voi. Vi domando: me lo dovevate dire voi se era il caso o no di uscire con certe dichiarazioni? "
Buffon è troppo intelligente per non sapere che dichiarazioni come le sue - "meglio due feriti che un morto" - avrebbero provocato reazioni forti. Lui ha la libertà di dire quello che vuole, così come i cronisti hanno la libertà e il diritto di esprimere il loro parere sulle dichiarazioni del portiere. E' cattiva abitudine dei calciatori lamentarsi dei giornalisti quando subiscono una critica. Lamentele che invece non spuntano fuori quando il collega di turno li riempie di elogi. E allora non si lamenti Gigi se la sua frase non è andata giù a molti. Forse dimentica di essere il capitano dell'Italia, uno dei big di questa nazionale. Uno di quelli che i ragazzini che cominciano a giocare nei campetti di periferia prendono come esempio e cercano di imitare. Sentir dire una cosa del genere a lui fa storcere il naso. Così come fece storcere il naso la dichiarazione nel dopo partita di Milan-Juve dopo il gol-non gol di Muntari: "Non so se la palla è entrata. Se mi fossi accorto comunque non lo avrei detto all'arbitro". Altra dichiarazione quantomeno discutibile. E allora basta con difese d'ufficio del tipo "Almeno è stato sincero". Essere sinceri non vuol dire essere nel giusto. Ma possiamo capirlo, Buffon chiede libertà di pensiero e di opinione. E allora ben venga, ma che valga per tutti e non a senso unico.