Girone B: che duello tra Germania ed Olanda! Ma attenzione a Ronaldo...
Olanda, Germania, Danimarca e Portogallo: forse, sulla carta è il girone più bello. Tre delle quattro squadra, Danimarca esclusa, arrivano a questo appuntamento con grandi ambizioni e valori in campo da difendere. Se Germania e Olanda possono partire con il favore dei pronostici dalla loro parte, il Portogallo comincerà l'Europeo con il ruolo di outsider del girone. Ma attenzione a non prendere sotto gamba la squadra di Paulo Bento, che sicuramente potrà dire la sua in questo girone. Partiamo però dall'analisi della favorita numero uno: l'Olanda. Dopo la sconfitta nei quarti di finale nell'ultimo Europeo e la crescita continua fino al Mondiale del 2010 (con tanto di finale persa con rammarico contro la Spagna), la formazione selezionata e diretta da Bert van Marwijk si presenta in Polonia e Ucraina con grandi ambizioni per la vittoria finale. Dopo il primo posto assoluto nel girone di qualificazione - con solo una sconfitta nell'ultima giornata - l'Olanda dirà sicuramente la sua. La rosa è piena di giocatori esperti e importanti per le loro squadre. Da Stekelenburg a Van Persie, da Sneijder a Robben, ogni convocato è stato selezionato per le sua qualità tecniche, fisiche e mentali. Ha dato scalpore la non chiamata di Emanuelson, che ha già spiegato i motivi che hanno indotto van Marwijk a non sceglierlo. Dicevamo dei giocatori che invece partiranno per la Polonia. Un gruppo coeso e unito, che ha parecchie punte di diamante. Su tutti spicca Robin Van Persie, autore di una stagione meravigliosa con la maglia dell'Arsenal, che gli è valsa la possibilità di un trasferimento importante (che avverrà con molta probabilità al termine della maggiore competizione europea per nazionali). Ma non c'è solo RVP nella lista degli uomini da raddoppiare. Parliamo infatti anche di Arjen Robben, che dopo la cocente sconfitta in finale di Champions avrà sicuramente tanta voglia di dimenticare quell'errore dal dischetto in finale, errore che gli ha regalato - a detta di molti - il titolo di eterno perdente. C'è poi anche Wesley Sneijder, che nella stagione da dimenticare interista si è distinto solo quando i guai fisici lo hanno abbandonato. Anche lui avrà dalla sua tanta voglia di dimostrare di non essersi perso e di poter essere un punto fondamentale dell'Olanda e dell'Inter. Tra gli altri nomi spiccano senza alcun dubbio quelli di Kevin Strootman e Luuk de Jong, profeti in patria, che tanto bene hanno fatto in questa Eredivisie. Per non dimenticarsi poi di Heitinga, Van Bommel e Huntelaar: chi più ne ha più ne metta. E forse forse c'è anche chi - sicuramente non di più - ma ne ha un buon numero: parliamo della Germania di Joachim Löw, che continua a collezionare podi, ma senza alzare mai nessuna coppa. E' successo infatti nell'ultimo Mondiale, o in quello prima tanto caro a noi italiani, dove i tedeschi sono arrivati terzi. Per non parlare poi dell'ultimo Europeo, perso a discapito della Spagna. Quest'anno però il finale potrebbe cambiare. Vedendo infatti gli esiti del girone di qualificazione (dove i tedeschi hanno collezionato dieci vittorie su dieci partite, segnando ben 34 reti e subendone solo 7) le aspettative su di Löw sono altissime. Anche perché il selezionare tedesco può contare su un gruppo fantastico, formato da un nutrito numero di giocatori del Bayern e del Borussia Dortmund. Neuer è il portiere che dà garanzie che tanto è mancato dopo Kahn e l'ultimo Europeo di Klose gli darà senz'altro le motivazioni per giocare alla grande. Ma come dicevamo, il meglio Löw lo potrà attingere dal blocco del Dortmund, fresco campione del double germanico (campionato e coppa). Se Hummels infatti è un centrale di assoluto livello e ben dotato tecnicamente, Goetze potrebbe diventare l'uomo in più del centrocampo. Sappiamo poi che le prestazioni di Podolski con la maglia della sua Nazionale sono sempre al di sopra di quelle nel suo club e insieme a Klose e a Gomez (fantastica anche la sua stagione in maglia bavarese) potrebbe formare un tridente unico nel suo genere. Senza dimenticarci del frangiflutti e del trequartista campioni di Spagna che rispondono al nome di Khedira e Ozil. Tanta abbondanza insomma per Löw, che potrebbe essere forse l'unico problema del selezionare. Ogni scelta dovrà essere ben motivata e difesa, perché uno o più tra Goetze, Kroos, Schweinsteiger, Muller, Khedira e lo stesso Ozil dovranno sedersi in panchina e decidere non sarà facile. Passiamo poi al Portogallo di Paulo Bento, che deve riscattare l'ultimo disastro nel Mondiale sudafricano. In quell'occasione infatti, la selezione lusitana era uscita agli ottavi di finale, mentre due anni prima ancora i quarti erano stati il maggiore risultato portoghese. Il girone di qualificazione tuttavia non ha raccolto grandi assensi in patria. Il secondo posto alle spalle della Danimarca (che sarà nuovamente in girone contro i lusitani) non è piaciuto alla federazione, ma per fortuna il 6 a 2 contro la Bosnia nel ritorno degli spareggi ha fatto passare tutto in secondo piano e caricato i portoghesi. La rosa di Bento comunque, a differenza delle altre due Nazionali analizzate fino ad ora non fa di certo la conta su nomi altisonanti. I soli Fabio Coentrao, Pepe, Raul Meireles, Nani e Cristiano Ronaldo infatti non possono bastare - sempre sulla carta - per duellare contro i giocatori olandesi e tedeschi. Tutto dipenderà dalla forma di CR7, capace quest'anno di portare il suo Real Madrid sul tetto della Liga e di spezzare l'egemonia blaugrana in Spagna. Discorso infine per la Danimarca, che si presenta ai blocchi di partenza come squadra-cuscinetto del girone. Ma attenzione, perché come detto in precedenza, la selezione di Morten Olsen può vantare dalla sua la qualificazione diretta agli Europei, proprio ai danni del Portogallo, già battuto in uno dei due scontri nel girone. Tuttavia la rosa danese non è sicuramente al livello delle altre tre: Agger è il giocatore con maggiore esperienza internazionale presente in squadra. Presente, tra i convocati di Olsen anche l'ex Arsenal Niclas Bendtner, così come l'attuale Roma Simon Kjaer, che però non ha convinto nell'esperienza italiana. Grande vetrina per Christian Eriksen, ventenne d'oro dell'Ajax, che ha su di sé gli occhi di mezza Europa, con Milan e Real in pole position. L'Europeo potrebbe essere il suo trampolino di lancio verso il calcio che conta e se le sue prestazioni saranno all'altezza della sua fama, la Danimarca potrà fare da arbitro (non crediamo proprio possa ambire a superare il turno) nella contesa ai primi due posti.
GIRONE B:
Danimarca
Germania
Olanda
Portogallo