Germania: obiettivo vittoria dopo 16 anni di delusioni
GERMANIA
La gioventù al potere per conquistare l'Europa
Era il 30 giugno del 1996. Al minuto 95 Oliver Bierhoff realizzò il golden goal che permise alla Germania di battere la Repubblica Ceca e di alzare al cielo il terzo Europeo della sua storia. Da quel momento - sono passati 16 anni - i tedeschi non hanno più vinto nulla, sono stati battuti due volte in finale da Brasile e Spagna rispettivamente ai Mondiali di Corea e Giappone nel 2002 e agli Europei di Austria e Svizzera nel 2008 e due volte hanno fermato la loro corsa in semifinale, entrambe ai Campionati del Mondo, prima nel 2006 in casa contro l'Italia e poi nel 2010 ancora contro la Spagna. Jochim Löw in questo Europeo vorrà fare in modo che la gente possa rispolverare quella famosa frase di Lineker che diceva: "Il calcio è uno sport semplice: si gioca in undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi". Il potenziale in mano al tecnico è di quelli di primissimo livello, tanto che dopo la Spagna i teutonici sono i grandi favoriti. A partire dalla difesa, dove Neuer è ormai uno dei tre portieri più forti al mondo; il capitano Lahm è un fuoriclasse nel suo ruolo; Hummels e Boateng garantiscono una copertura centrale di ottimo affidamento mentre Schmeltzer a sinistra offre qualità in fase di spinta; dietro a questi 4 (che dovrebbero essere i titolari) ci sono rincalzi di buon livello quali Hoewedes e Badstuber. Ma è a centrocampo ed in attacco che la Germania esprime il maggior potenziale: i due giocatori davanti alla difesa molto probabilmente saranno Schweinsteiger e Kroos, compagni di squadra affiatatissimi nel Bayern, con Khedira e Guendogan che in alcune occasioni potrebbero essere impiegati per offrire maggiore copertura. Per i 3 trequartisti Löw ha solo l'imbarazzo della scelta: talento e gioventù allo stato puro: Mario Goetze ('92), Mesut Ozil ('88) e Thomas Mueller ('89) avranno i gradi di titolari, ma sarà dura tenere fuori gente come Marco Reus ('89) e Lukas Podolski ('85). Dulcis in fundo, il terminale offensivo di questa fantastica squadra sarà Mario Gomez, ma in panchina Löw potrà contare sul quel volpone che non sbaglia mai le grandi manifestazioni: Miroslav Klose.
Obiettivo: Dopo la Spagna è sicuramente la favorita, certo il girone da superare non è dei più agevoli con Olanda, Portogallo e Danimarca, ma i ragazzi di Löw sono consapevoli di poter stupire tutti con la loro freschezza ed il loro gioco spumeggiante. Passare il girone aprirebbe un varco molto importante verso la finale visto che il quarto di finale sarebbe con le qualificate del gruppo A, composto da Grecia, Russia, Polonia e Repubblica Ceca.
I 23 convocati:
Portieri: Manuel Neuer (FC Bayern München), Tim Wiese (SV Werder Bremen), Ron-Robert Zieler (Hannover 96).
Difensori: Holger Badstuber (FC Bayern München), Jérôme Boateng (FC Bayern München), Benedikt Höwedes (FC Schalke 04), Mats Hummels (Borussia Dortmund), Marcel Schmelzer (Borussia Dortmund), Philipp Lahm (FC Bayern München), Per Mertesacker (Arsenal FC).
Centrocampisti: Lars Bender (Bayer 04 Leverkusen), Toni Kroos (FC Bayern München), Thomas Müller (FC Bayern München), Mesut Özil (Real Madrid CF), Sami Khedira (Real Madrid CF), Marco Reus (VfL Borussia Mönchengladbach), André Schürrle (Bayer 04 Leverkusen), Bastian Schweinsteiger (FC Bayern München), Mario Götze (Borussia Dortmund), İlkay Gündoğan (Borussia Dortmund).
Attaccanti: Miroslav Klose (S.S. Lazio), Mario Gomez (FC Bayern München), Lukas Podolski (FC Köln).
Formazione tipo (4-2-3-1): Neur; Schmelzer, Hummels, Boateng, Lahm; Schweinsteiger, Khedira; Götze, Özil, Podolski; Gomez.
Stella: Philip Lahm
Forse si potevano scegliere altri giocatori vista la qualità della rosa, ma il terzino (capitano del Bayern e della Nazionale) ha vissuto una stagione fantastica a livello personale, che ha avuto come apice le due partite col Real dove ha praticamente annullato Cristiano Ronaldo. Non ha ancora alzato un trofeo, un po' per la bravura del Borussia Dortmund in Germania, un po' per la fortuna sfacciata del Chelsea in finale di Champions. E' da considerarsi, insieme a Dani Alves, il terzino destro più forte del mondo, mentre a sinistra non ha rivali - se si esclude Bale che non è propriamente un difensore. La sua duttilità e la sua umiltà danno la dimensione del campione che è.
Punto forte: Il centrocampo
Il reparto centrale, compresi i giocatori che si aggirano sulla trequarti offensiva sono di primissimo livello e rappresentano il meglio che in Europa si possa trovare (escludendo forse il trio spagnolo Fabregas-Xavi-Iniesta). Schweinsteiger, Kroos, Ozil, Gotze, Podolski, Muller e via dicendo, formano un insieme di uomini che dimostrano attraverso il gioco, ogni volta che scendono in campo, la loro bravura e la loro qualità assoluta. Rappresentano l'arco ideale da utilizzare per innescare Mario Gomez o Miroslav Klose.
Punto debole: L'altro centrale di difesa
Considerando Neuer, Lahm, Hummels e Schmeltzer dei giocatori di assoluto livello, manca alla difesa tedesca un altro tassello di qualità eccelsa per completare il reparto. Badstuber e Boateng non garantiscono grande sicurezza, ma sicuramente gli altri tre difensori aiuteranno il compagno di Hummels a comportarsi al meglio per garantire a Neuer una barriera quasi insuperabile.