E' la Croazia di Bilic la mina vagante del girone, Irlanda travolta 3 a 1
LE FORMAZIONI – Trapattoni si affida al suo collaudato e fidatissimo 4-4-2 per affrontare la Croazia, con Duff e McGeady sulle fasce a cercare le due punte Doyle e Keane. In mezzo diga composta da Andrews e Whelan. Dietro O’Shea, Dunne, St. Ledger e Ward davanti al veterano Given. Bilic risponde con un modulo simile, un 4-1-3-2 con Vukojevic a fare da schermo davanti alla difesa composta dai centrali Corluka e Schindelfeld, Srna e Strinic ai lati. A centrocampo Modric detta i tempi per Perisic e Rakitic, davanti la Croazie punta sul doppio centravanti: Mandzukic e Jelasic.
BOTTA E RISPOSTA – Al primo affondo la Croazia va subito in vantaggio: a destra Srna mette un traversone un mezzo per Mandzukic che all’altezza del dischetto colpisce di testa e batte un Given non propriamente attento nell’occasione. La squadra di Trapattoni si trova così subito costretta a fare la partita per rimettersi in carreggiata, ma la reazione dei verdi – spinti anche dai 20000 dello Stadion Miejski - alla rete presa a freddo è più che positiva. Non è un caso che al 19’ gli uomini di Trapattoni pervengano al pari: è St. Ledger a prevalere nel duello aereo con Corluka siglando la rete dell’ 1 a 1.
ASSALTO CROATO – La rete spegne l’ardore degli irlandesi che assumono un atteggiamento attendista e aspettano la Croazia nella propria tre quarti campo. Mossa sbagliatissima perché l’undici di Bilik non aspetta altro che mettere palla a terra e macinare gioco. Perisic impegna Given alla parata in tuffo, poi ci provano a turno Modric e ancora Perisic, i cui tentativi non fanno altro che preludere al gol che arriva in chiusura di frazione. Jelavic è tanto freddo quanto opportunista nel battere Given da due passi sugli sviluppi di un tiro di Modric deviato da Ward. L’Irlanda protesta per una posizione di fuorigioco del numero nove croato, anche se sul tocco del difensore irlandese nasce una nuova azione.
MANDZUKIC CHIUDE I CONTI – Di fatto a inizio ripresa la squadra di Bilic chiude definitivamente la pratica Irlanda. Al 48’ Mandzukic con un colpo di testa preciso su cross di Perisic dalla sinistra batte per la seconda volta Given con la complicità del palo. Il ritmo impresso dalla squadra slava è impossibile da reggere per la formazione di Trapattoni, anche per i meriti di Modric che dopo una partenza in sordina è cresciuto con il passare dei minuti imprimendo i tempi giusti allo spartito croato. Trapattoni prova a mischiare le carte con l’inserimento di Cox e Walters, ma la musica non cambia. A intralciare la strada dell’Irlanda ci pensa anche l’arbitro Kuipers che non vede al 62’ un netto pestone di Schildenfeld su Keane. La sostanza tuttavia non cambia, e il forcing finale dei verdi non produce che qualche tentativo dell’instancabile Andrews, il più pericoloso dalle parti di Pletikosa sebbene di mestiere faccia il centrocampista.
TRIPLICE FISCHIO- Questa partita ha detto che sarà la Croazia a fare da terza incomoda per il passaggio del turno tra Italia e Spagna. La squadra di Bilic ha mostrato un ottimo collettivo e una manovra a tratti avvolgente. Se proprio si deve trovare un pelo nell’uovo questo va individuato nella difesa, parsa piuttosto distratta e non imperforabile anche dallo sterile attacco irlandese. Dovrà rivedere qualcosa invece Trapattoni, perché la grande generosità e l’ardore agonistico del l’Irlanda di questa sera sono gli unici aspetti da cui ripartire. Ma per fronteggiare Italia e Spagna servirà qualche virtù in più.