I precedenti di Spagna-Francia
“O Franza, o Spagna, purché se magna”, si diceva in Italia nel sedicesimo secolo, quando queste due potenze si davano il cambio nel controllo di vaste parti della penisola. Adesso potrebbero dirlo i portoghesi, spettatori interessati di una sfida che designerà il loro avversario nella corsa alla finalissima. Le due squadre, seppur vicine di casa, arrivano da direzioni opposte, con la Spagna al top e la Francia alla ricerca di un passato non tanto remoto, eppure apparentemente così lontano, viste le difficoltà odierne. Spagnoli largamente favoriti, dunque? A guardare le cifre si direbbe proprio di no. Perché, se è vero che a livello generale la Spagna è in vantaggio, con tredici vittorie a undici, è altrettanto vero, e ben più eclatante, che in sei confronti ufficiali le Furie Rosse siano sempre state placate dai Galletti. A cominciare dalla fine, se è vero che la Francia è stata l’ultima squadra in grado di eliminare gli spagnoli in un torneo internazionale, prima del doppio trionfo euro-mondiale. Parliamo del torneo iridato del 2006, quando uno Zidane sontuoso stoppò agli ottavi, con l’aiuto di Ribéry e Vieira, le ambizioni di una Spagna che recitava ancora la parte dell’eterna incompiuta, sprecando il vantaggio firmato da Villa. È l’unica sfida “mondiale” tra le due squadre, che sono state sorteggiate nello stesso girone di qualificazione per la prossima edizione, quella brasiliana del 2014. Molti di più sono invece i precedenti ai campionati europei. Partendo da quello che è ancora a oggi il loro incontro più importante. Parliamo della finale del 1984, tra la Francia di Platini, padrona di casa, e la Spagna di Arconada, portiere e capitano fino a lì quasi insuperabile. Fino a lì, appunto, perché proprio nel momento decisivo, Arconada commette l’errore che segna una buona carriera, svolta quasi completamente nella Real Sociedad. Su una punizione proprio di Platini, infatti, si fa passare il pallone sotto al corpo, dando il via alla festa dei transalpini, che poi raddoppieranno nel finale con Bellone. Francia spietata, come lo sarà nelle qualificazioni per l’edizione del 1992, con Le Roi stavolta in panchina. Contro una Spagna che vive gli ultimi, deboli, fuochi della “quinta del Buitre”, i galletti vincono sia in casa (va a segno anche l’attuale C.T. Laurent Blanc), sia a Siviglia, conquistando agevolmente il pass per la Svezia, mentre gli spagnoli terminano mestamente terzi, dietro pure alla Cecoslovacchia. Le cose non cambiano neanche negli altri due confronti, che arrivano nelle fasi finali delle edizioni seguenti. Nel 1996 la Spagna riesce almeno a strappare un pareggio, pur cedendo il primo posto nel girone. Deve ringraziare Caminero, che a cinque minuti dal termine vanifica il vantaggio firmato da Djorkaeff. Va peggio nel 2000, proprio ai quarti di finale, con la Francia che nel frattempo si era però portata a casa un mondiale. A Zidane risponde Mendieta su rigore, ma ancora una volta Djorkaeff riporta avanti i Bleus prima dell’intervallo. Gli assalti spagnoli, nella ripresa, si infrangono sul muro avversario, ma allo scadere la Spagna avrebbe l’opportunità di portare tutti ai supplementari, grazie a un altro calcio di rigore. Mendieta è uscito e alla battuta ci va Raúl. Il leader del Real Madrid manda però alle stelle, aggiungendo un nuovo capitolo all’apparentemente infinita storia delle occasioni mancate dalle Furie Rosse. La Francia andrà poi a vincere il titolo in maniera rocambolesca. Gli uomini di Blanc sperano di ripercorrerne il cammino. Quelli di Del Bosque sperano invece di battere uno degli ultimi tabù rimasti loro.