Inghilterra: è giunta l'ora del riscatto?
INGHILTERRA
C'è grande voglia di riscatto
Riscattare i recenti fallimenti in ambito internazionale: potrebbe essere questa la parola d'ordine dell'Inghilterra di Roy Hodgson, che tra Mondiali ed Europei dal 1996 non supera i quarti di finale. Se poi andiamo a guardare gli ultimissimi anni, la situazione si fa ancora peggiore, con l'eliminazione agli ottavi in Sudafrica nel 2010 (4-1 contro la Germania) e il disastro degli scorsi Europei, quando non riuscì nemmeno a qualificarsi per il torneo. L'ex tecnico di Inter e Udinese, per tornare a dare alla Nazionale il lustro di un tempo, non ha fatto mancare alcune scelte azzardate (o incoscenti?): una su tutte l'esclusione di Rio Ferdinand dalla lista dei 23 convocati e dovrà fare i conti anche con l'infortunio di un nome eccellente come Frank Lampard. E così questo riscatto dovrà passare dalle giocate di vecchie glorie come Steven Gerrard e John Terry, ma anche dalla freschezza dei vari Walcott, Henderson, Carroll e così via. Ma soprattutto dovrà passare da Wayne Rooney. Sì, perchè l'attaccante dello United appare ora più che mai l'unico in grado di dare da solo una svolta a questa squadra, risolvendo le partite con una giocata. L'annata decisamente sottotono dello United non preoccupa, perchè la media realizzativa dell'attaccante nato a Liverpool è comunque straordinaria: 34 reti in 43 presenze stagionali. Suo record personale, come nel 2010. E allora è lecito aspettarsi grandi cose da lui, nonostante una Nazionale non certo nel suo periodo storico migliore. Rimane comunque difficile capire dove possa arrivare questa squadra, che sulla carta è certamente una delle pretendenti per il titolo, ma che ormai troppo spesso ci ha abituati a risultati al di sotto delle aspettative. Il girone che l'attende non è dei più semplici, ma neanche proibitivo: Francia, Ucraina e Svezia le avversarie. Ma se dovesse superare il girone, si potrebbe trovare ad affrontare una tra Italia e Spagna (nel caso passino entrambe il girone). Non sarà un cammino in discesa.
Obiettivo: la tradizione calcistica inglese vorrebbe che l'obiettivo fosse il titolo, che tra l'altro l'Inghilterra non ha mai vinto, ma vista la storia recente della squadra nei tornei internazionali, anche un posizionamento tra le prime quattro andrebbe più che bene. Obiettivo minimo è il superamento del girone.
I 23 convocati:
Portieri: Joe Hart (Manchester City), Rob Green (West Ham), Jack Butland (Birmingham City).
Il reparto non è tra i più solidi: Hart offre buone garanzie, essendo reduce da un'ottima stagione con la maglia dei Citizens, appena laureatisi campioni d'Inghilterra, ma il suo vice, Green, non sembra essere all'altezza. In molti ricorderanno l'incredibile papera contro gli USA agli scorsi mondiali, che per poco non costava alla squadra l'eliminazione dal girone. Insomma, Hosdgson dovrà sperare in una buona condizione di Hart, perchè le alternative scarseggiano.
Difensori: Glen Johnson (Liverpool), Phil Jones (Manchester United), John Terry (Chelsea), Gary Cahill (Chelsea), Ashley Cole (Chelsea), Leighton Baines (Everton), Joleon Lescott (Manchester City).
Nonostante l'esclusione a sopresa di Rio Ferdinand, che ha fatto e farà certamente discutere, il reparto difensivo inglese sembra essere forse quello che offre maggiori garanzie. Il trio “blues” Terry-Cahill-Cole può vantare un grande affiatamento, grazie anche alla recente impresa in Champions League. In particolare il capitano del Chelsea, John Terry, dopo le numerose vicende extracalcistiche che l'avevano messo in discussione durante l'era Capello, sembra aver ritrovato la leadership di un tempo, e dà grandi garanzie sia in fase difensiva, sia come realizzatore sulle palle inattive. Insieme a lui al centro della difesa ci sarà probabilmente l'ottimo Lescott (ma occhio a Cahill), mentre i terzini titolari dovrebbero essere Johnson e Cole.
Centrocampisti: Phil Jagielka (Everton), Stewart Downing (Liverpool), Steven Gerrard (Liverpool), Jordan Henderson (Liverpool), James Milner (Manchester City), Scott Parker (Tottenham Hotspur), Alex Oxlade-Chamberlain (Arsenal), Theo Walcott (Arsenal), Ashley Young (Manchester United).
Questo sembra essere il reparto più traballante, complice l'assenza di una pietra miliare come Frank Lampard, costretto da un recente infortunio a guardare in televisione quegli Europei di cui avrebbe potuto essere protagonista. Le chiavi del centrocampo saranno dunque nelle mani (o meglio, nei piedi) di Steven Gerrard, che da poco ha compiuto 32 anni e che forse non è più quello di qualche anno fa. A fianco a lui agirà quasi siucramente uno tra Henderson (suo compagno nel Liverpool) e Parker. Grande indecisione sugli esterni, dove Walcott, Downing e Young si giocano le due maglie da titolari, ma attenzione anche al giovane Oxlade-Chamberlain, che potrebbe essere una rivelazione.
Attaccanti: Andy Carroll (Liverpool), Wayne Rooney (Manchester United), Daniel Welbeck (Manchester United), Jermain Defoe (Tottenham Hotspur).
Solo quattro gli attaccanti convocati da Hodgson, con un'unica grande stella: Wayne Rooney. Inutile dire che il peso dell'attacco inglese grava quasi totalmente sulle sue spalle. A fianco a lui agirà molto probabilmente il suo compagno nei Red Devils, Welbeck, ma occhio a non sottovalutare l'esperienza di Defoe e la freschezza di Carroll.
Formazione tipo: (4-4-2): Hart; Johnson, Terry, Lescott, Cole; Downing, Gerrard, Henderson, Walcott; Welbeck, Rooney.
Stella: Wayne Rooney.
L'attaccante dello United sembra l'unico in grado di dare una svolta al reparto offensivo, risolvendo le partite con una giocata. Dalle sue giocate e dai suoi gol dipenderà in buona parte il destino della Nazionale inglese in questi Europei.
Punto forte: I nomi sulla carta
La difesa offre buone garanzie, guidata da un leader indiscusso come John Terry, e sembra poter rendere al meglio sotto la sapiente guida di Hodgson. In attacco, come già detto, Rooney brilla di luce propria, ma anche a centrocampo la Nazionale inglese può vantare un campione del calibro di Steven Gerrard. Da sottolineare anche la presenza di diversi giovani interessanti, come Henderson, Oxlade-Chamberlain e Carroll.
Punto debole: Il poco affiatamento
Senza dubbio peseranno, e non poco, le assenze illustri di Rio Ferdinand e Frank Lampard, uno lasciato a casa per scelta, l'altro bloccato all'ultimo da un infortunio. L'impressione generale è che la squadra non sia ancora ben rodata, e questo potrebbe portare problemi a lungo andare. Anche la stagione di Champions League delle squadra inglesi, Chelsea a parte ovviamente, non fa ben sperare riguardo allo stato di forma di molti giocatori e alla loro incisività in ambito internazionale.