Le squadre dell'Europeo: Gruppo D
UCRAINA
Commissario Tecnico: Oleg Blochin
Miglior Risultato agli Europei: Prima Partecipazione
Ah, maledetta storia: se il vento dell’Est avesse cominciato a soffiare in anticipo abbattendo l’Unione Sovietica prima del 1988, oggi la nazionale ucraina potrebbe vantare un precedente internazionale di prestigio oltre ai quarti dei Mondiali 2006. Dite di no? Zavarov: ucraino. Protasov: ucraino. Belanov: ucraino. Demianenko: ucraino. Michailichenko: ucraino. Ucraino persino il ct dell’epoca, lo storico colonnello Lobanovski. L'Urss arrivò in finale a quegli Europei.
E oggi? Squadra fatta quasi totalmente in casa, col terzo portiere “russo” e Tymoschuk in forza al Bayern Monaco e recordman di presenze in nazionale. Il capitano, però, è lo storico Shevchenko, 35 anni suonati e ultimo treno internazionale, così come per Voronin, altro cavallo di ritorno in salsa russa, nel suo caso dopo alla Dinamo Mosca dopo una carriera vissuta in Germania. Per il resto l’ossatura è della Dinamo Kiev salvo la difesa, che vede presenti in massa i giocatori dello Shakthar a partire dal portiere Pjatov.
Pronostici? Difficili: c’è poco da dire, non avendo gli arancioni disputato il girone di qualificazione. Le amichevoli parlano di una squadra a corrente alternata, capace di andare a vincere bene in Israele come di farsi battere dall’Austria con Arnautovic (sì, quello) a fare la parte del leone e di cedere 2-0 alla Turchia nell’ultimo test. Oppure, per tornare alle partite precedenti, capace di imporre un 3-3 alla Germania, costretta a rimontare due gol, così come di farsi fermare in casa dal Canada dopo essere andata sotto 0-2. Quale delle due ucraine vedremo nell’Europeo di casa?
SVEZIA
Commissario Tecnico: Erik Hamren
Miglior Piazzamento agli Europei: Semifinali (1992)
La vecchia, cara, affidabilità nordica: qualcosa che ha sempre fatto a cazzotti con un torneo decisamente inaffidabile, che può finire in mano alla Grecia come essere banalmente dominato dalla favorita di turno, si chiami essa Spagna, Francia o Germania. Non è un caso che gli svedessi abbiano ottenuto più risultati a livello mondiale che continentale: le semifinali del torneo del 1992, disputato in casa, sono l’ultimo acuto ed anche il più amaro, viste le semifinali perse dalla Germania per poi guardare in tv trionfare i cugini della Danimarca.
Finita l’era Lagerback, passato all’Islanda via Nigeria dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali del 2010, è cominciata quella di Erik Hamren, bravo a centrare subito l’obiettivo con un girone solido, concluso dietro l’Olanda ma con il pass in tasca come miglior seconda. Ancora: un bel pretorneo, che a parte la vittoria turistica in Bahrain ha visto gli svedesi andare a sbancare il campo dei croati, imporsi in casa in tutto relax sull’Islanda (3-2, ma con gli ospiti a segno nel recupero) e battere la Serbia.
Dire che la stella è Ibrahimovic è a dir poco superfluo, ma non parliamo certo dell’unico elemento valido in circolazione: da Mellberg a Kallstrom, da Wilhelmsson a Elmander, passando per i più giovani Lustig e Toivonen, non si può comunque dire che la linea sia verde. Il più giovane della rosa ha 24 anni e quella svedese è la terzultima rosa per età dietro solo a russi e irlandesi che, però, se non altro possono contare su qualche convocato più giovane.
FRANCIA
Commissario Tecnico: Laurent Blanc
Miglior Risultato agli Europei: Campioni (1984, 2000)
Li han vinti ai tempi di Platini. Li han vinti ai tempi di Zidane. Non li han vinti ai tempi di Domenech, ma vincere qualcosa con il suddetto tizio era francamente difficile. Chiuso col passato dopo la figuraccia dei Mondiali del 2010, la Francia si ripresenta ai nastri di partenza con una formazione ampiamente ringiovanita dal ct Blanc, che per l’Europeo ha convocato solo cinque ultra-trentenni e un po’ di giovincelli promettenti.
La cura ha dato i suoi frutti? Finora molto parzialmente: il girone di qualificazione dei francesi è stato bruttino, con il pass acciuffato per i capelli a dodici minuti dalla fine dell’ultima sfida con la Bosnia, che vinceva 1-0 grazie a Dzeko ed è stata agganciata da Nasri. Poi, però, la Francia ha ingranato nelle amichevoli: tante vittorie, tra cui quella di pregio in Germania. Ora, però, si fa sul serio e la risposta ai dubbi che restano la darà il campo.
E il campo dice che la Francia ne ha abbastanza per mettere paura a tutti, perché gente come Nasri, Benzema e Ribery garantisce qualità a badilate. Difesa solida, vera artefice della qualificazione, attacco che non conta più sfondareti con centinaia di gol in carriera ma sa incidere quando la manovra gira. Insomma, una nazionale in crescita, anche se i pronostici non la vedono in prima linea: comprensibilmente, visto che aprire subito un altro ciclo non è facile.
INGHILTERRA
Commissario Tecnico: Roy Hodgson
Miglior Risultato agli Europei: Terzo Posto (1968)
Sotto traccia. Sotto tono. Sotto assedio, perchè la stampa albionica picchia duro e non ha pietà dell’indigeno come del forestiero, come dimostra l’ultimo precedente di “The wally with the brolly” McClaren. Il rapporto con Capello pareva consumato e rotto agli ultimi Mondiali, la perseveranza “a la Domenech” non sembra aver portato bene ai sudditi della Regina, che si son sorbiti un girone di qualificazione balbettante e passato senza problemi più in virtù della mediocrità delle rivali che della propria bravura.
Hodgson ha preso al volo la patata bollente, con la leggerezza di chi ha la chance della vita, ed ha esordito perdendo in casa con l’Olanda. Sono arrivate poi due vittorie di misura con Norvegia e Belgio, tutt’altro che panacee per i profondi mali inglesi. Detto ciò, se è vero che l’Inghilterra a stento resta la favorita del proprio girone, rimane comunque la quarta forza dell’Europeo secondo i bookmarkers, dietro alle favorite Germania, Spagna e Olanda e appena davanti a Francia e Italia.
Razionale, a guardar la rosa: non tutti possono vantare un Rooney davanti, non tutti hanno gente d’esperienza e di sostanza come Terry e Gerrard in una rosa che, ad ogni modo, resta pur sempre tra le più giovani del torneo. Insomma i nomi da soli possono giustificare un ruolo quanto meno da outsider. Anche qui a risolvere tutti gli interrogativi non potrà essere che il campo: non ci sarà Lampard, ma i presenti bastano e avanzano per dire agli altri team “Teneteci presenti”.