Polonia: un sergente di ferro per onorare l'impegno casalingo

Polonia: un sergente di ferro per onorare l'impegno casalingoTUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 4 giugno 2012, 17:25News
di Simone Lorini
fonte Sportsbook24.net

POLONIA
Giovani e affamati: la ricetta di Smuda per il successo
Paese ospitante insieme all'Ucraina, la Polonia non vanta sicuramente una grande tradizione nei campionati Europei: una sola partecipazione, nell'ultima edizione (2008), conclusasi con un misero punto dopo che il girone di qualificazione, vinto sotto la guida scrupolosa di Leo Beenhakker, aveva lasciato sperare in esiti più felici. Gli anni d'oro - un quindicennio a cavallo fra gli anni '70 e '80 - in cui la nazionale biancorossa stupì il mondo assicurandosi due terzi posti ai Mondiali (1974, 1982) e due medaglie olimpiche (oro a  Monaco 1972, argento a Montréal 1976) rappresentano tuttora il modello di riferimento ma sembrano ancora essere distanti, nonostante qualche risultato apprezzabile a livello giovanile - vittoria dell'Europeo U16 nel 1993, secondo posto nel 1999 e la vittoria nell'Europeo U18 nel 2001 - avesse suggerito la crescita e rifioritura del movimento calcistico dopo il laborioso periodo di riorganizzazione e ripresa del paese in seguito alla caduta del regime comunista: eppure, fin qui, nessuna delle giovani promesse polacche è riuscita a ripetere le gesta della generazione d'oro dei vari Boniek, Deyna, Lato e Szarmach fra i "grandi". Alla rassegna continentale casalinga arriva con una squadra piuttosto giovane, promettente e non priva di qualche giocatore di livello – soprattutto il trio targato Borussia Dortmund – che potrebbe avvicinarsi alle gesta dei miti di cui sopra, il tutto sotto la guida severa del ct Franciszek Smuda, non a caso ex stopper, uno che non si è fatto problemi a lasciare a casa – per motivi che variano dal non essere polacchi né di nascita né di origine alla scarsa disciplina, passando per scarso utilizzo nei club di appartenenza ed età avanzata – i vari Roger Guerreiro, brasiliano naturalizzato che ben impressionò negli europei austro-svizzeri, Boruc, Kuszczak, Peszko, Michał Żewłakow, ex capitano che vanta oltre 100 presenze, e Smolarek, tre volte calciatore polacco fra 2005 e 2007 oltre che figlio del compianto Włodzimierz (scomparso a marzo) che fece parte della generazione d'oro. "Voglio giocatori giovani e affamati, che si mangerebbero l'erba per vincere": così aveva spiegato le sue scelte Smuda e infatti chi non è riuscito a dimostrare al ct di rientrare in almeno uno dei criteri – l'esser affamati di vittorie quello chiave - è rimasto fuori dalla lista, nonostante il nome prestigioso. Sul piano tattico la squadra si dispone generalmente con un 4-4-1-1 o 4-2-3-1 – a seconda delle visioni – ben coperto e rapido nelle ripartenze, che sfrutta la velocità degli esterni offensivi e difensivi e si appoggia sull'unico attaccante, finalizzatore e fulcro della manovra d'attacco allo stesso tempo. Insomma, L'Aquila bianca - tornata a campeggiare sulle maglie biancorosse su spinta popolare - vuole tornare a volare.

Obiettivo: "Come minimo dimostrare ai tifosi di lottare fino allo svenimento" aveva sentenziato mesi fa Smuda, che più recentemente ha però fissato l'obiettivo nel superamento del girone (Grecia, Repubblica Ceca e Russia le avversarie non irresistibili), che rappresenterebbe il miglior risultato della storia della nazionale polacca. Dovesse riuscirci, l'entusiasmo del pubblico di casa potrebbe aiutare la squadra a non porsi limiti e ottenere un piazzamento più importante.

I 23 convocati:

Portieri: Wojciech Szczesny (Arsenal), Przemyslaw Tyton (PSV Eindhoven), Grzegorz Sandomierski (Jagiellonia Bialystok).
Nel ruolo meglio coperto, con abbondanza di candidati di livello, Smuda ha operato scelte chiare e decise: nomitato Szczęsny come titolare, ha deciso di non convocare Boruc e Kuszczak, proteggendo così il figlio di Maciej (ex portiere di Legia Varsavia e nazionale) dalle loro presenze ingombranti. Perso per infortunio Fabianski, toccherà all’emergente ma già esperto Tytoń coprire le spalle al numero 1, mentre Sandomierski completerà il reparto.

Difensori: Lukasz Piszczek (Borussia Dortmund), Marcin Wasilewski (Anderlecht), Jakub Wawrzyniak (Legia Varsavia), Marcin Kaminski (Lech Poznan), Grzegorz Wojtkowiak (Lech Poznan), Sebastian Boenisch (Werder Brema), Damien Perquis (Sochaux).
Piszeczek e Boenisch garantiscono dinamismo e spinta sugli esterni, ma a preoccupare è la zona centrale: richiamato da Smuda dopo essersi dimostrato estraneo a uno scandalo (storia di alcool e risse), Wasilewski è stato investito della leadership del reparto e spostato in mezzo alla difesa dal suo originario ruolo di terzino: al suo fianco dovrebbe trovare spazio il mediocre Perquis, ma entrambi sembrano più abili in area avversaria che nella propria. Attenzione a Kaminski, classe ’92 che ha attirato l’interesse fra gli altri dell’Udinese: parte dalla panchina ma potrebbe essere lanciato in mischia.

Centrocampisti: Eugen Polanski (Mainz), Dariusz Dudka (Auxerre), Adam Matuszczyk (Fortuna Duesseldorf), Adrian Mierzejewski (Trabzonspor), Jakub Blaszczykowski (Borussia Dortmund), Ludovic Obraniak (Bordeaux), Maciej Rybus (Terek Grozny), Kamil Grosicki (Sivasspor), Rafal Murawski (Lech Poznan), Rafal Wolski (Legia Varsavia) .
Mediana affidata ai polmoni di Murawski – in alternativa il veterano Dudka e Matuszczyk – e all’ordine dell’ex capitano dell’U21 tedesca Polanski, regista difensivo dalle geometri semplici e lineari. Sulle fasce largo ai folletti Rybus e soprattutto, Blaszczykowski, capitano e nipote d’arte (suo zio è l’ex nazionale Jerzy Brzęczek) capace di non far rimpiangere l’infortunato Goetze al Borussia Dortmund; a completare il reparto dovrebbe essere Obraniak, jolly offensivo di scuola calcistica francese dall’ottimo tiro. In panchina oltre alla fantasia di Mierzejewski e alla propensione al gol di Grosicki, siederà anche il talento cristallino di Wolski, atteso ultimo prodotto polacco in procinto di raggiungere i suoi connazionali al Borussia Dortmund.

Attaccanti: Robert Lewandowski (Borussia Dortmund), Artur Sobiech (Hannover), Pawel Brozek (Celtic Glasgow).
Lewandoski è il terminale offensivo ideale per una squadra che conta diversi centrocampisti abili in zona gol: l'attaccante del Borussia Dortmund infatti è capace sia di concludere personalmente le azioni che di sostenerne la costruzione con sponde e triangolazioni intelligenti. I problemi potrebbero sorgere in caso di una sua, forzata, assenza: Brozek ha esperienza e nonostante le palesi difficoltà fuori dai confini polacchi, ha sempre avuto un discreto feeling con la maglia della nazionale; Sobiech invece è un giovane di belle speranze ma ancora acerbo vista la poca esperienza, anche se nelle ultime amichevoli pre-Europeo (contro la Lettonia) ha trovato il primo gol in nazionale.

Formazione tipo (4-2-3-1): Szczesny; Piszczek, Wasilewski, Perquis, Boenisch; Murawski, Polanski; Blaszczykowski, Obraniak, Rybus; Lewandowski.

Stella: Lewandowski
Esploso quest’anno nel Borussia Dortmund campione di Germania, l’attaccante polacco è atteso al varco per testarne la reale consistenza sul palcoscenico internazionale. Attaccante abile nel coinvolgere i compagni nella manovra, Lewandoski ha dimostrato con la squadra di Klopp di saper segnare in ogni modo: destro, sinistro, testa e pure tacco. Smuda conta soprattutto sui suoi gol per passare il turno.

Punto forte: L’out di destra
Decisivi nello sviluppo della manovra sono i meccanismi collaudati del tandem targato Borussia Dortmund lungo la fascia destra, dove la spinta costante di Piszczek lascia libertà di movimento su tutto il fronte offensivo a Błaszczykowski, che può inventare così giocate per sé e i compagni.

Punto debole: La difesa
Il reparto dei difensori centrali non brilla sicuramente per talento e l'assenza di un leader tecnico di valore appurato potrebbe minarne la solidità: Smuda lo sa bene e per questo proverà a mascherare le lacune difensive con un centrocampo piuttosto denso. Attenzione anche alle attese del pubblico di casa, che potrebbero pesare su una squadra che negli ultimi due anni ha disputato solo amichevoli – seppur con risultati più che soddisfacenti – e manca quindi di una reale percezione delle proprie potenzialità. Sarà la Polonia a vincere gli Europei? Ha abbastanza chance per assegnarsi per la prima vota nella storia del calcio il tanto ambito trofeo? Controlla subito le quote della squadra ospitante su www.bwin.com! Scommetti con Bwin, e il campione sarai tu!!