Ungheria, il ct Rossi: "Sulla carta avversarie più forti di noi, ma negli ultimi anni siamo spesso riusciti a sovvertire i pronostici"

Ungheria, il ct Rossi: "Sulla carta avversarie più forti di noi, ma negli ultimi anni siamo spesso riusciti a sovvertire i pronostici"TUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 6 giugno 2024, 15:00News
di Redazione TuttoEuropei.com

Il ct dell’Ungheria Marco Rossi è stato intervistato da Sportitalia in vista dell'Europeo alle porte. Le sue considerazioni:

Che sensazioni ha e come ha vissuto le settimane che hanno preceduto l’Europeo?

“Tutto sommato in maniera abbastanza tranquilla. Dobbiamo vedere che tutto prosegua per il meglio e contiamo di avere tutti a disposizione, cosa successa di rado negli scorsi mesi”.

Al di là della grande crescita che ha avuto l’Ungheria sotto la sua gestione, a cosa ambisce in questo torneo? È positivo?

“Direi che siamo migliorati davvero sotto molti aspetti, in tanti piccoli dettagli. Direi che la nostra sia una crescita piuttosto continua. In tutti i processi come il nostro ci sono dei momenti di stallo o di leggero regresso, ma il trend è quello a salire. Tutto sommato questo ci fa ben sperare per il futuro, anche se sappiamo benissimo di che pasta siano fatta le nostre prossime avversarie”.

A partire dalla Svizzera, nel match d’esordio, seguita dalla Germania. Teme queste avversarie?

“Sulla carta sono ovviamente più forti di noi, il pronostico è sempre sfavorevole contro questo tipo di avversarie. Soprattutto la Germania ha giocatori stellari, se pensiamo che può contare su una ventina di calciatori che hanno di recente disputato semifinali e finali di Champions ed Europa League. La Svizzera non è allo stesso livello dei tedeschi magari, ma negli anni ha sempre dimostrato di arrivare bene a queste competizioni, superando spesso almeno il primo turno. Dico però una cosa”.

Quale?

“Negli ultimi anni siamo spesso riusciti a sovvertire i pronostici: speriamo di farlo di nuovo. Pensare (da parte loro) di battere facilmente un avversario a questo livello sarebbe un atteggiamento quantomeno presuntuoso”.

Anche voi infatti avete poi le vostre carte. L’esperienza ad alto livello di Szoboszlai è quella migliore?

“È il giocatore più conosciuto e di maggior prestigio che abbiamo, gioca nel Liverpool anche se ultimamente ha perso un po’ di spazio. Possiamo poi contare su tanti altri, fra i quali 8 giocano nei migliori campionati: 5 dalla Bundesliga, 2 dalla Premier e 1 dalla Ligue 1. Se i nostri giocatori chiave staranno bene, potranno essere un valore aggiunto per noi. Ultimamente avere tutti loro assieme non è stato mai possibile”.

Nagy è un equilibratore un po’ sottovalutato?

“Sì, è così. Credo anche io che sia un equilibratore di gioco, dà solidità alla squadra, credo che sia importante per noi ed ho sempre fatto affidamento su di lui. E sì, è sottovalutato perché anche qui in Ungheria molto spesso è criticato, qualcuno si chiede perché io lo convochi in Nazionale. Ogni volta che faccio le convocazioni mi fanno mille domande sulla presenza di uno piuttosto che di un altro. Capisco allenassi Germania, Spagna o Inghilterra, che hanno tantissimi giocatori di livello internazionale, ma qua non è così. Eppure me lo chiedono”.

Le chiedono anche di Balogh?

“No, perché hanno visto che lui ci sta benissimo in Nazionale. Se giochi in Serie A non è che abbiano molto da eccepire, invece se sei in B cominciano a chiedersi perché ti convoco”.

La chiamata di Horvath, di proprietà del Torino, non era affatto scontata. Lo ha scelto per la crescita che ha dimostrato?

“Ha qualità, secondo me è un giocatore che potrebbe stare sicuramente in un campionato ed un club di livello superiori. Mi aspetto che presto questo accada. È solo un 2002, ma non può perdere tempo. Ha qualità tecniche, di visione di gioco, dribbling e tiro veramente interessanti. È arrivato a 10 gol quest’anno in una squadra di centro-bassa classifica e penso sia fra i giocatori da tenere in considerazione. Per questo l’ho chiamato”.

Oltre che di andare più avanti possibile, si augura anche di non incrociare l’Italia?

“Sicuramente. Gradirei evitare secondo: o vinciamo il girone, oppure è meglio arrivare terzi (ride, n.d.r.)”.

Ha già fatto i conti…

“Se arriviamo secondi penso che sia più facile, anche se poi si fanno sempre i conti senza l’oste, che in questo caso è l’Albania che vorrà dire la sua. Diciamo che vorrei evitare la cosa. L’Italia poi è stata anche l’unica a batterci in Nations League impedendoci di andare alle final four”.