SI COMINCIA! CINQUE NOMI DA TENERE D'OCCHIO
Ci siamo, finalmente! L’Europeo inizia e tra poco anche i pronostici avranno meno importanza, perché inizieremo a confrontarci con i risultati del campo. Visto che da domani passeremo alle analisi e ai commenti, vi suggerisco un quintetto di giocatori da tenere d’occhio. Cinque “outsider”, chi più chi meno, tutti nelle condizioni di lasciare il segno nelle prossime settimane.
LUDOVIC OBRANIAK (POLONIA) – la Federazione polacca negli ultimi anni ha fatto “mercato”, rintracciando in giro per l’Europa giocatori arruolabili anche se magari di polacco hanno solo il cognome. Obraniak in questo senso è il “colpo” migliore: lo scorso anno jolly decisivo per il Lilla campione di Francia, nell’ultimo semestre ha trascinato di peso il Bordeaux fino a un’incredibile qualificazione in Europa League. Smuda gli ha dato le chiavi della Polonia: se i padroni di casa brilleranno, potrebbe essere per merito del suo sinistro da urlo.
CHRISTIAN ERIKSEN (DANIMARCA) – a 17 anni, alla terza partita con la maglia dell’Ajax, entrò a metà ripresa contro la Juventus e con il primo pallone toccato tirò da 25 metri sfiorando la traversa. Un aneddoto che la dice lunga sulla personalità del ragazzo, che a vent’anni arriva all’Europeo con un palmares quasi da veterano: due Eredivisie vinte, in entrambe con un ruolo da leader sempre più radicato. La Danimarca punta su di lui per rinverdire le emozioni dei fratelli Laudrup: non basterà per ripetere il miracolo del 1992, ma per divertirsi e fare bella figura sì. E intanto il prezzo sale, sale…
RASMUS ELM (SVEZIA) – ad aprile l’Udinese ha assaggiato sulla sua pelle la qualità di questo centrocampista inspiegabilmente ancora ignorato dal grande calcio. Nel 4-3-3 dell’AZ è il baricentro imprescindibile della squadra: i compagni gli passano una quantità infinita di palloni, lui in cambio dà equilibrio e una precisione chirurgica nei calci piazzati. Hamrèn, il Ct svedese, saggiamente copia e incolla il trattamento-Verbeek.
MARIO GOTZE (GERMANIA) – non è un outsider in senso stretto, però è pur vero che il ventenne del Borussia Dortmund è al suo primo grande torneo per Nazionali, e deve far fronte a una consistente concorrenza interna. Nessun dubbio sul talento che meglio di tutti impersona la scommessa vinta dal BvB gestione Klopp, ma tanta curiosità di vedere se sarà per la Germania 2012 ciò che Muller fu per quella del 2010.
FERNANDO TORRES (SPAGNA) – già, proprio lui. Gli ultimi due anni hanno sgretolato le certezze dell’unico spagnolo triste della banda-Del Bosque. Rispetto a buona parte dei compagni, Torres si presenta ai nastri di partenza senza la pancia piena, non considerando pienamente suo il Mondiale sudafricano, e con l’appetito ben avviato dal trionfo in Champions League. Il destino gli ha dato una bella spintarella, togliendogli di mezzo Villa e ponendogli accanto una concorrenza francamente non irresistibile: Euro 2008 fu il momento della sua apoteosi, ora tocca a lui far sì che Euro 2012 sia il momento della rinascita personale.