Spalletti contro tutti. La fuga, gli attacchi e i miti consigli di Gravina. Sarà svolta o collasso?

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mercoledì 26 giugno 2024, 12:39Editoriale
di TuttoEuropei Redazione
fonte di Raimondo De Magistris per TuttoMercatoWeb.com

Nella pazza notte di Lipsia ci sono due momenti in cui il presidente Federale richiama all'ordine il suo commissario tecnico. Il primo è subito dopo la partita, quando Spalletti dopo aver sofferto e poi esultato per il gol di Zaccagni aspetta il triplice fischio e rientra subito negli spogliatoi. Gravina lo richiama fuori, chiedendogli di ringraziare i tifosi italiani che dopo l'1-1 hanno deciso per festeggiare di restare sugli spalti fino a chiusura mentre i croati uscivano sconsolati. Spalletta torna sul terreno di gioco, urla 'Grazie. Grazie. Grazie' con tanto di braccia larghe e telecamere a favore per poi diffondere il video sui social.

Il secondo momento è sull'autobus verso l'aeroporto di Dortmund. In conferenza stampa Luciano Spalletti ha urlato di tutto, ha risposto malissimo al collega di 'Radio 24' che gli aveva chiesto se l'undici scelto fosse figlio di un patto con la squadra. Fino alla vigilia il commissario tecnico aveva provato il 4-2-3-1 con Cambiaso, Chiesa e Cristante, il giorno dopo ha scelto il 3-5-2 con Dimarco, Raspadori e Pellegrini. Cambi di rotta comuni quando fai l'allenatore, confronti necessari. Eppure Spalletti, che toglietegli tutto ma non la sua leadership, ha inteso la domanda sul patto come un'accusa di debolezza. E a quel punto apriti cielo: "Lei lo dice perché è quello che le hanno detto. Io ci parlo coi calciatori, qual è il problema? E' un patto per gli altri? Questa è una cosa che le hanno detto, però non si prenda delle licenze che non sono sue, sono debolezze di chi racconta le cose. C'è un ambiente interno e un altro esterno e se nell'ambiente interno c'è chi racconta le cose non vuole bene alla Nazionale. Qual è la qualità della scoperta in questo caso qui? E' una cosa normalissima. Io ho fatto la tesi a Coverciano sul 3-5-2, poi gliela faccio vedere". Salito sull'autobus, Spalletti ha chiamato il giornalista per scusarsi. Anche qui su imbeccata di Gravina che in sala stampa era presente e l'ha riportato a più miti comportamenti perché lui, come gli altri, hanno capito che l'allenatore stava scacciando fantasmi che in realtà non c'erano.

Però Luciano Spalletti è anche questo. Vuole essere totalizzante e quando pensa di aver perso il controllo su tutto ciò che accade va all'attacco. Travisa le domande per lanciare velenosissimi messaggi, non manca di offendere ("Ma che domanda è se tu vai fuori? Ma che ho paura? Avessi avuto paura avrei fatto il vostro lavoro!").
E' uno Spalletti ufficialmente entrato in trance agonistica, in una fase divisiva: con lui o contro di lui. Dopo la partita, per il gioco prodotto, ha lanciato forti messaggi di insoddisfazione anche alla squadra che all'indomani del pareggio di Lipsia ha potuto godere di un giorno di riposo.
Oggi inizierà la preparazione della sfida contro la Svizzera perché sabato si tornerà in campo per il primo degli ottavi di finale. In quell'occasione capiremo quali risultati avrà prodotto, anche nello spogliatoio, questo cambio di atteggiamento.