Italia, Vicario: "Terza da titolare? Sceglie il mister, io sono pronto. Costruzione dal basso? Un piccolo rischio può portare grandi vantaggi"."
Il portiere azzurro Guglilmo Vicario parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Bosnia. Ecco le sue parole raccolte dall'inviato Raimondo De Magistris:
La tua presenza qui vuol dire che fai la terza da titolare? Leadership di Donnarumma in discussione?
"Io faccio il portiere, poi sceglie il mister. Io sono pronto in qualsiasi caso, anche per dare una mano da fuori. Si può sempre essere utili in qualsiasi frangente, poi siamo sportivi e vogliamo sempre competere. Sono sempre disponibile per la maglia della Nazionale".
TMW - Un anno dopo torni a Empoli ma con la maglia della Nazionale: che emozione sarà? In cosa sei migliorato in quest'anno?
"E' super emozionante tornare per la prima volta al Castellani con la maglia della Nazionale, ripensarci e prenderne coscienza domani sarà un momento emozionante: per me, per i miei genitori, per tanti empolesi che mi vogliono ancora bene e mi hanno permesso di giocare questa gara quì. E' la squadra che mi ha dato la reale possibilità di mettermi in mostra in Serie A, di coronare il sogno di giocare in Premier League. Da quando sono partito mi sento più convinto nei miei mezzi, loro hanno avuto il coraggio e la follia di mettermi in mostra. Sarò sempre riconoscente all'Empoli".
Come Donnarumma giochi all'estero. Per quale motivo i nostri portieri migliori vanno all'estero?
"Per me è stata una opportunità. Magari si gioca un calcio meno tattico, più fisico, ma fa parte di un percorso di crescita che volevo fare. Fa parte di un bagaglio di esperienze che secondo me un'atleta fa bene a mettere nel proprio percorso".
C'è un po' di timore nell'andare a giocare all'estero?
"Probabilmente a volte il fatto di andarsi a confrontare con una cultura e lingua differente può creare un po' di problemi, magari al termine di un'annata non ti senti ancora adattato, integrato. Ma io credo ne valga la pena non solo dal punto di vista sportivo perché ti fa aprire anche un po' gli occhi: magari qui sei anche in comfort-zone, mentre da queste esperienze puoi crescere in convinzione, consapevolezza".
Siete pronti per gli Europei?
"Siamo pronti, poi giorno dopo giorno si può sempre migliorare. Siamo qui tutti i giorni per cercare di avvicinarci il più possibile al corretto comportamento, a quello efficace. Ogni giorno il mister batte sui tasti che a lui interessano e noi siamo degli umili esecutori, aggiungendo a questo l'ambizione della sfida e del non sentirsi inferiori a nessuno".
Cosa pensi della costruzione dal basso?
"Come tutte le cose vanno fatte per creare situazioni vantaggiose. In tante situazioni creare la superiorità numerica è un vantaggio, poi non può essere il portiere a cercare dei dribbling come fa Chiesa sulla destra: io non lo posso fare. Se fatta in maniera corretta ha grandissimo senso e negli ultimi tre anni sto passando anche io per questo processo perché prima non era richiesto. Ma fa parte della crescita di un'atleta perché questo porta dei benefici: un piccolo rischio può portare grandi vantaggi".