Prandelli, incoerenza e incertezza

Prandelli, incoerenza e incertezzaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 4 giugno 2012, 02:18Personaggio del giorno
di Giampaolo Gaias

Cesare Prandelli, tecnico della nazionale italiana, sta peccando di incoerenza. Perché? Diversi i motivi che portano a questa conclusione. Partiamo dal tanto conclamato codice etico: sin dalla prima conferenza stampa del suo mandato, il ct azzurro ha introdotto questa novità del codice etico, ovvero un codice comportamentale da seguire per tutti gli azzurri, sia con l'Italia che col club di appartenenza. Ne sanno qualcosa i vari Balotelli, De Rossi, Osvaldo, tenuti fuori dal ct in diverse partite per espulsioni rimediate in seguito a gomitate o gesti violenti. Chi gioca in Nazionale deve dare l'esempio. Tutto molto bello. Il codice etico è stato usato e fatto rispettare per due anni. Poi, a pochi giorni dall'Europeo, qualcosa è stato modificato. Mimmo Criscito, indagato dalla procura, è stato tenuto a casa e non andrà in Polonia e Ucraina. Leonardo Bonucci, indagato anche lui, farà invece parte della spedizione azzurra. Perché?

Le risposte e le giustificazioni di Prandelli e dello staff azzurro sono state tutt'altro che convincenti. Si puniscono i giocatori per una gomitata data con la maglia di club e si lasciano passare cose ben più gravi? Ovviamente la colpevolezza di Bonucci e Criscito è ancora tutta da dimostrare. Ma perché uno è rimasto a casa e l'altro invece giocherà (?) gli Europei?

L'incoerenza e l'incertezza di Prandelli però non finisce qui. Non solo codice etico ma anche moduli e tattiche. Alle domande dei cronisti sul perché non venisse convocato Paolo Cannavaro in Nazionale, il ct ha sempre risposto dicendo: "Cannavaro è un ottimo difensore ma nel Napoli si gioca a tre dietro. In Nazionale si giocherà sempre a 4". Detto fatto. Dopo l'umiliante sconfitta rimediata qualche giorno fa con la Russia, pare che l'Italia giocherà a tre contro la Spagna, riproponendo la difesa della Juventus campione d'Italia.  Anche qui, come sul codice etico, due anni di coerenza buttati via nell'ultima settimana.

Per non parlare del "puntiamo sui giovani" e ti ritrovi Totò Di Natale tra i convocati. Intendiamoci: Di Natale merita alla stragrande la convocazione da almeno 4 anni. Speriamo che almeno stavolta, nonostante l'incoerenza, Prandelli lo utilizzi da attaccante vero e non da attaccante esterno come con Lippi. 

Intanto manca meno di una settimana all'esordio e l'Italia non ha più certezze. Dal codice etico, passando per la difesa. Io la vedo grigia. Anche se spero con tutto il cuore di sbagliarmi.