Jiracek porta la Repubblica Ceca ai quarti, Polonia fuori senza rimpianti
LE FORMAZIONI – Repubblica Ceca e Polonia si affrontano in un match da dentro o fuori che vale l’accesso ai quarti di finale dell’Europeo. I due tecnici Smuda e Bilek optano per due atteggiamenti speculari, un 4-2-3-1, ma il ct dei cechi deve far fronte alla pesante assenza di Tomas Rosicky, fermato da un problema al tendine d’achille. La Repubblica Ceca scende in campo così con Cech in porta, Gebre Selassie e Limbersky sulle corsie esterne, Kadlec e Sivok centrali. In mezzo Plasil e Hubschman forniscono quantità e qualità per il tridente formato da Jiracek, Kolar e Pilar. Unico terminale offensivo Milan Baros. Per quanto riguarda Smuda, l’unica variazione rispetto alla vigilia è l’impiego di Tyton, confermato tra i pali al posto di Szczesny. Per il resto formazione confermata con Perquis e Wasilewski centrali, Piszczek e Boenish ai lati della difesa. Dudka e Polanski in mediana; Obraniak, Blaszczykowski, e Murawski dietro l’unica punta Lewandowsi.
POLONIA ALL’ASSALTO – I padroni di casa sono obbligati a vincere per passare il turno, infatti partono subito forte, anche se la prima occasione è per gli ospiti: al 3’ Gebre Selassie sfonda sulla destra, mette in mezzo per Pilar che completamente solo ‘cicca’ il pallone. Sarà l’unico errore di una partita mostruosa per il giocatore ceco. Al 7’ la Polonia reagisce con il solito Blaszczykowski che si inserisce bene su servizio di Obraniak, ma Cech fa buona guardia e chiude lo specchio della porta all’esterno polacco. Al 9’ i padroni di casa hanno un’occasionissima per portarsi in vantaggio, proprio con il loro uomo migliore, Lewandowski. L’attaccante del Borussia Dortmund si libera di Gebre Selassie, entra in area ma il suo tiro di sinistro finisce di poco a lato. La Repubblica Ceca in particolare soffre sulle palle inattive, grazie alle traiettorie velonose a turno di Obraniak e di Blaszczykowski, come al 12’ quando Boenisch colpisce da distenza ravvicinata a lato. Sempre il terzino destro è protagonista al 21’ questa volta con una botta dalla lunga distanza sulla quale Cech è bravo a respingere.
REAZIONE CECA – Dopo la prima mezzora di partita però il ritmo della Polonia cala e la Repubblica Ceca ha modo di rallentare il gioco, forte del pareggio che vale la qualificazione. I cechi fanno girare palla senza che i polacchi oppongano troppa resistenza, creando anche qualche grattacapo con Baros e soprattutto Pilar, che fa impazzire Piszczek sulla destra. Nella ripresa cambia il tema tattico della sfida, dato che il gol della Grecia contro la Russia arrivato a fine primo tempo obbliga la squadra di Bilek a vincere per continuare la sua avventura in Polonia e Ucraina. Ed è infatti proprio la Repubblica Ceca, sulla scia dell’ottimo finale del primo tempo, ad uscire meglio dai blocchi di partenza nella ripresa, confermando il calo fisico e mentale dei padroni di casa. E’ soprattutto sulle corsie esterne che i cechi vincono i duelli con i corrispettivi polacchi. Da un lato Limbersky e Pilar fanno il bello e cattivo tempo, dall’altro Gebre Selassie e Jiracek fanno lo stesso.
JIRACEK, GOL QUALIFICAZIONE – Al 64’ sulla deviazione di Sivok Tyton si salva, ma il portiere nulla può fare al 71’ sulla bella conclusione di Jiracek, sugli sviluppi di un contropiede portato avanti da Baros. Il gol non smuove una Polonia con le gambe molli e i nervi tesi. La Repubblica Ceca controlla abbastanza agevolmente il match nel finale, se non proprio per una conclusione all’ultimo secondo di Blaszczykowski, salvata sulla linea con Cech che sarebbe stato battuto.
TRIPLICE FISCHIO – Vince meritatamente e passa meritatamente il girone la Repubblica Ceca, che pur senza il suo uomo guida Rosicky ha mostrato di essere più squadra rispetto a una Polonia inconcludente, se non per i primi venti minuti, e incapace di reggere sul piano fisico e nervoso.