L'anomalia degli spagnoli in anticipo
Per chi in Spagna ci è stato più di una volta, la faccenda desta un certo stupore. A Danzica, nel giorno della vigilia, ci sorprende la temperatura più fredda rispetto alla meridionale Cracovia, con un acquazzone che mette in difficoltà diversi colleghi (alcuni dei quali giunti fradici in sala stampa). Prandelli è puntuale in sala stampa, Del Bosque un pizzico di meno, ma nella sfida a distanza Milano-Madrid le truppe del Re vincono alla grande la sfida delle presenze. Di tricolori e maglie azzurre se ne scorgono pochissime, il massimo che si può pretendere è di ascoltare un paio di conversazioni in romanesco. Per contro gli iberici si sono portati avanti, sono in anticipo come non è nella loro consuetudine. Un popolo che negli orari sposta tutto più avanti rispetto a noi stavolta si è mosso con passo più svelto. Ci credono, molto più dei sostenitori azzurri e i pronostici gli danno seguito. L'ultima volta, nel 2008, gli ha detto bene persino contro l'Italia, bestia nera per antonomasia. Come se non bastassero i giocatori che hanno.